
Che disgrazia l’AI!
Un’esplorazione dell’impatto dell’intelligenza artificiale sul coaching professionale, tra opportunità evolutive, rischi etici e l’irriducibile valore della relazione umana.
LOVE IS THE NATURAL RESULT
In questi giorni sto approfondendo la teoria di Barry Johnson sull’integrazione e sulla gestione delle polarità, per prepararmi a un imminente assessment sul tema della “complexity leadership” e “love is the natural result” è una frase che ha risuonato molto in me. La ripete Barry Johnson, indicando che l’amore è il risultato naturale che si ottiene quando la complessità delle polarità ed entrambi i poli di un paradosso o dilemma vengono abbracciati, permettendoci di vedere l’altro nella sua interezza, sia che si tratti di un individuo che di un’organizzazione.
Creare uno spazio in cui tutte le parti, le opinioni, i bisogni, le paure, le pulsioni possano emergere, essere ascoltati e integrati è il solo modo con cui possiamo costruire relazioni, sistemi e comunità sistemici, sostenibili e sani, che riflettano la bellezza di due concetti apparentemente antitetici, che sono alla base dell’universo, della natura, dei sistemi, delle società e dell’essere umano: interconnessione e unicità. Quando finalmente osserviamo una persona, un team o un’intera azienda attraverso le lenti sistemiche, ne cogliamo la complessità e le interconnessioni e questa comprensione più completa ci porta naturalmente a riconoscere il valore di ogni elemento e, infine, a una forma di totale vicinanza e accoglienza, ovvero di amore. L’universo stesso è un sistema interdipendente in continua evoluzione, in cui ogni parte è unica ma profondamente connessa al tutto e ciò non è per niente un paradosso! E questo dato di fatto si riflette e vale nelle relazioni umane, tanto quanto nei sistemi organizzativi.
Nel complesso intreccio di relazioni umane, siano esse individuali o organizzative, il concetto di interdipendenza si afferma essere una chiave di volta; e forse la frase di Johnson – oltre la saggezza che promana – mi ha colpito perché questo principio è comune al Voice Dialogue. Ancora una volta micro e macro sono in contatto, fluiscono e si riproducono l’uno nell’altro: il paradigma di interdipendenza ha profonde implicazioni nella nostra psiche, nella nostra personalità, così come in un contesto organizzativo, nella società e nel cosmo.
Per riuscire a sviluppare tale tipo di visione sistemica integrata, sono necessari ascolto attivo, empatia e una profonda comprensione delle dinamiche sistemiche sottostanti: si tratta di trovare punti di connessione che trasformino le tensioni in sinergie, e non certo di negoziare e di terminare con quelle frasi tanto ricorrenti quanto vuote e inutili come “va tutto bene” “alla fine, intendevamo la stessa cosa”. Non si tratta, difatti, di scegliere tra opposti, ma di riconoscere che entrambi i poli di una polarità sono essenziali per la comprensione e la sopravvivenza del sistema e, quindi, per il successo.
A questo proposito – e non lo dico per cercare alibi – non possiamo trascurare il condizionamento negativo derivante dalla millenaria filosofia e dai modi pensandi, operandi et vivendi occidentali, che ci inducono a vedere le polarità come conflitti e a risolvere questi ultimi con una scelta, che escluda totalmente una delle due polarità. La scelta e l’atto di scegliere hanno senso nelle decisioni, non certo nell’analisi e comprensione di un sistema e nella definizione della strategia sistemica migliore e più sostenibile. In questo ambito, la strategia della scelta ha e può avere un solo esito: il fallimento, in quanto reprime una parte essenziale del sistema e ignora la natura stessa dei sistemi.
È quindi necessario operare un salto di paradigma – inizialmente deliberato e consapevole, poi man mano più naturale e inconsapevole – per passare dalla contrapposizione alla complementarietà e le teorie in linea con l’approccio sistemico – come il Voice Dialogue da un lato e il “Complexity Management” di Barry Johnson dall’altro – ci ricordano e insegnano che ogni parte, ogni energia merita ascolto e rispetto. Anzi: soprattutto le tensioni più scomode possono offrire contributi preziosi se comprese e integrate; secondo Johnson, ogni sistema vive sempre in tensione tra polarità complementari.
Lavorare con le polarità significa trasformare conflitti in opportunità, disconnessioni in collaborazione e separazione in amore, processo che richiede coraggio, empatia e una visione ampia, ma che procura benefici profondi e duraturi. Attraverso strumenti come il Voice Dialogue e il coaching sistemico, accompagniamo individui e organizzazioni in un viaggio verso una maggiore consapevolezza e integrazione e in un mondo sempre più interdipendente e accelerato, questa prospettiva è più che mai necessaria. La sfida è grande, ma il potenziale è infinito e, quando vediamo completamente, l’amore è davvero il risultato naturale, un amore che non è in contrapposizione con responsabilità: i due concetti si sostengono reciprocamente, confermando ulteriormente il concetto di integrazione delle polarità. Il primo rappresenta la base e l’obiettivo, l’altro è il percorso che scegliamo di intraprendere.
Pensa ora a una tensione, che ti sta creando problemi nella tua vita personale o professionale. Definisci i due poli della polarità e chiediti:
Contattami per avviare un percorso di coaching sistemico e Voice Dialogue.
Master Certified Coach MCC
Team Coach ACTC
Executive & Transition Coach
Voice Dialogue Facilitator
Un’esplorazione dell’impatto dell’intelligenza artificiale sul coaching professionale, tra opportunità evolutive, rischi etici e l’irriducibile valore della relazione umana.
L’intelligenza culturale è la capacità di muoversi con consapevolezza, rispetto e apertura nei contesti ad alta diversità, integrando le intelligenze multiple in un dialogo autentico con l’altro. In un mondo interconnesso ma ancora pieno di bias e incomprensioni, essa rappresenta una competenza trasformativa, essenziale per la comunicazione, la leadership e la co-creazione di relazioni sostenibili.
“Sopravvissuto”, “tradito”, “povero”, “depresso”…. Cambiando il linguaggio e scegliendo parole di possibilità, possiamo trasformare il nostro racconto di noi stessi, liberandoci da vecchie ferite e proiettandoci verso il futuro con maggiore resilienza e creatività.
La rielezione di Trump mi ha portato a riflettere sulle voci interiori che emergono in momenti di grande impatto: emozioni, razionalità, paure e desideri di azione.
Il Voice Dialogue ci aiuta a riconoscere e integrare queste parti, trovando equilibrio e consapevolezza.
“Love is the natural result”, dice Barry Johnson, ed è ciò che accade quando abbracciamo le polarità, trasformando tensioni in sinergie e disconnessioni in collaborazione. Ogni sistema, personale o organizzativo, trova forza nell’interconnessione e unicità, e attraverso il coaching sistemico e il Voice Dialogue possiamo scoprire insieme come creare armonia e crescita.
Fremont non solo è un delicato film sull’immigrazione, ma anche una descrizione cinematografica di un profondo percorso trasformativo attraverso competenze di coaching avanzate.
La Transizione è il passaggio da uno stato all’altro, è cambiamento, trasformazione, evoluzione.
Inizia il tuo personale viaggio verso il cambiamento, la soddisfazione, il successo che meriti.
Vuoi ottenere il Cambiamento che Desideri in Tempi Record?
Fissa la tua CALL di CHEMISTRY MEETING
You have successfully joined our subscriber list.
Gianfranco Nocilla – Partita Iva 07135621212 – Codice destinatario: M5UXCR1