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CATULLO ERA
UN IGNORANTE

CATULLO ERA UN IGNORANTE

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Catullo, componendo "Odi et amo", ha dimostrato di ignorare il Voice Dialogue. Sì, perché il Voice Dialogue ci fornisce un'immediata comprensione dei giudizi fortemente negativi e fortemente positivi che proviamo - talvolta a pelle - verso le persone che ci sono intorno.

Partiamo dal celeberrimo carme di Catullo:

Odi et amo.

Quare id faciam, fortasse requiris.

Nescio, sed fieri sentio et excrucior.

Attualmente ancora ampiamente surclassato sui social dalle frasi di Charles Bukowski e Oriana Fallaci – estrapolate immancabilmente senza alcun senso e alcuna contestualizzazione –, secondo me può farcela a diventare virale su Tik Tok e Instagram, superando persino il Carpe diem

Dopo questa mia profezia blasfema, arriviamo al dunque: perché sto affermando che Catullo era un ignorante? Perché, quando il Poeta si strugge per il fatto di non conoscere il motivo per cui l’odio segue l’amore a all’odio segue l’amore, dimostra una profonda ignoranza del Voice Dialogue.

L’obiettivo del Voice Dialogue è chiaro: sviluppare un Io Cosciente quanto più consapevole possibile, grazie alla conoscenza e alla “frequentazione” dei numerosi Sé che ci animano, Sé primari, Sé rinnegati, Sé emergenti…

E le grandi passioni, i colpi di fulmine, i sentimenti di ammirazione che ci travolgono all’improvviso così come gli odii a pelle, il fastidio profondo che proviamo verso determinate persone e determinate categorie di persone sono tutte dinamiche che ricadono nel terreno di applicazione del Voice Dialogue. Perché?

Perché tutte queste situazioni rappresentano una NOSTRA reazione profonda a delle energie – sempre NOSTRE! – che quelle persone, nel bene e nel male, provocano. Tanto l’odio quanto l’amore, tanto l’ammirazione quanto il rifiuto.

Cominciamo con le persone che detestiamo: esse – è facile da intuire – possiedono le qualità che il nostro Critico Interno non vuole che noi stessi incarniamo. Ad esempio, io posso non riuscire ad avere a che fare con persone violente, aggressive e subdole; il mio Critico Interno, quindi, non vuole che io mi comporti così e mi attacca duramente se lo faccio. L’”inganno” sottostante è però che, come il polo positivo di una calamita attira il polo negativo, attirerò persone che possiedono tali caratteristiche. Ma non finisce qui: al tempo stesso, il Critico definisce una sorta di norma comportamentale: “comportati all’opposto di coloro che non sopporti”. Nel mio caso, quindi, mi impone di essere “calmo, dolce, sincero”. In altre parole, ad una censura corrisponde una regola interna e viceversa.

E le persone verso le quali ci sentiamo attratti, che stimiamo enormemente, di cui magari ci innamoriamo a prima vista? Mutatis mutandis, stesso meccanismo. Qui il nostro Critico Interno ci dice: “questa è la persona che tu dovresti essere, stalle vicino, frequentala, abbeveratene, perché voglio che tu incarni tutto ciò”. Ma al tempo stesso la norma interna ci impone – lo abbiamo appena visto – di essere opposti a ciò che detestiamo; da qui l’impasse: dobbiamo essere come le persone da cui siamo attratti e anche agli antipodi di coloro che detestiamo e le due “regole” generalmente non coincidono… Per essere più chiari, ipotizziamo che io sia attratto fortemente da chi è “affettuoso, generoso, sensibile, profondo, doloroso”; devo essere così oppure “calmo, dolce e sincero”, come si diceva sopra, a proposito delle persone che non sopporto?

Ma possiamo andare ben oltre: infatti anche l’opposto di chi adoriamo ha un ruolo determinante nel Voice Dialogue! Riprendendo il mio esempio, l’opposto sarà costituito da questo set di caratteristiche: “duro, avido, anaffettivo, superficiale, gaudente”. Qui il nostro Critico Interno ci fa un brutto scherzo: ci attacca, affermando di sapere che, nonostante tutte le rose, le viole, le frecce, i Cupidi, noi siamo proprio così, anche se cerchiamo di nasconderlo agli sguardi esterni. Quindi, di fatto, ci avverte di non essere meritevoli del nostro stesso amore e per amplificare questa accusa, amplifica le qualità di colui o colei che abbiamo di fronte, al punto da non farcene vedere che gli elementi positivi… Qualcosa di un bel po’ complesso e controintuitivo!

Tutto ciò potrebbe sembrare un esercizio intellettuale e psicologico più o meno arduo a seconda dei nostri abitudine e interesse verso questi temi, se il Voice Dialogue non avesse invece lo scopo di rendere il più consapevole possibile il nostro Ego. Pertanto, una riflessione come quella che ti ho proposto oggi non è un punto di arrivo, bensì il punto di partenza di un percorso di riflessione e consapevolezza, che permette, alla lunga, di riequilibrare le nostre energie. Riequilibrare, questa è la chiave.

Quindi, probabilmente ora sarai d’accordo con me che è necessario correggere e aggiornare il carme di Catullo, che diviene:

Odi et amo.

Quare id faciam, fortasse requiris.

Scio et dabo tibi.

Contattami per una call introduttiva gratuita di Voice Dialogue!

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Gianfranco Nocilla

Master Certified Coach
Executive & Transition Coach
Voice Dialogue Facilitator

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